di Dom Serafini - Abruzzo press
Una delle organizzazioni abruzzesi che dovrebbero operare come film commission nella Regione, AFC, ha inviato un comunicato alle testate che hanno ripreso il mio articolo “L'Abruzzo, i politici e la film commission fantasma” (v. Ap n. 042 del 4 c.m.), obiettando sul suo contenuto ed elencando una serie di produzioni che sono state filmate o parzialmente filmate in Abruzzo dal 2003 al 2009 (40 in tutto).
É interessante notare che la risposta, arrivata dalla responsabile dell'organizzazione generale dell'AFC, Renata De Giorgis, ha richiesto 1.916 parole disposte in 6 pagine per rispondere ad un breve articolo di 500 parole. L'aspetto più interessante é la conclusione che conferma come i responsabili di AFC non capiscano lo show-business o business dello spettacolo: “Concludo dicendo che il CdA che Dom Serafini suggerisce, composto da abruzzesi, esiste già. É formato dai rappresentanti delle Istituzioni culturali che hanno fondato Abruzzo Film Commission, nonché dal Sindaco di L'Aquila e dalla Presidente della Provincia Stefania Pezzopane.”
Quindi un CdA politico, non specializzato, non attivo all'estero e non operativo.
La mia proposta, invece, proponeva un CdA di esperti: registi, produttori, direttori di riviste del settore tutti abruzzesi, molti dei quali operanti all'estero, in particolar modo a New York ed Hollywood. Questo affinché si possa aiutare concretamente a portare produzioni nazionali ed internazionali in Abruzzo.
Per quanto riguarda la fantomatica presenza dell'AFC alle fiere del cinema indicate dalla lettera, posso confermare che, personalmente, non ho mai visto AFC alle fiere alle quali ho partecipato come direttore della rivista di settore “VideoAge”.
Il direttore di “Cinema & Video”, Paolo di Maira, afferma di non aver "ingaggiato alcun esperto piemontese. A seguito delle mie conversazioni con Renata De Giorgis, verificato lo stato di abbandono in cui era stata lasciata la Film Commission abruzzese, ne parlai con Giorgio Fossati, creatore e direttore della Film Commission Torino Piemonte e del primo Cineporto italiano, per avere un suo parere sulle strategie adeguate perché anche l'Abruzzo abbia una Film Commission degna della terra che rappresenta. Per quanto concerne la presenza dell'AFC alle manifestazioni a cui io partecipo, è difficile accorgersene."
Inoltre, il direttore del Desk Media (il programma audiovisivo della Eu in Italia) deve ancora verificare se una film commission abruzzese sia attiva in seno all'Eu.
Per quanto riguarda l'attività dell'AFC, Giorgio Serafini, regista di uno dei film citato da De Giorgis nell'elenco di produzioni filmate in Abruzzo, afferma che “il merito iniziale della spedizione in Abruzzo [é] dello scenografo.”
Della necessità di una film commission in Abruzzo ne aveva parlato anche l'assessore regionale del turismo, Mauro Di Dalmazio, durante un'intervista a New York con “AmericaOggi”, pubblicata il 28 ottobre 2009, nella quale si lamentava della mancanza di una vera film commission.
Infine, nel corso delle mie ricerche per l'articolo ora contestato, un membro del CdA dell'AFC aveva dato la colpa della sua inattività al fatto che questa riceveva solamente 70.000 euro l'anno dalla Regione (contro i 3 milioni del Piemonte). Quella era stata la prima risposta ottenuta da qualcuno dell'AFC, dopo numerose precedenti richieste di interviste agli amministratori, tutte ignorate.
É interessante notare che la risposta, arrivata dalla responsabile dell'organizzazione generale dell'AFC, Renata De Giorgis, ha richiesto 1.916 parole disposte in 6 pagine per rispondere ad un breve articolo di 500 parole. L'aspetto più interessante é la conclusione che conferma come i responsabili di AFC non capiscano lo show-business o business dello spettacolo: “Concludo dicendo che il CdA che Dom Serafini suggerisce, composto da abruzzesi, esiste già. É formato dai rappresentanti delle Istituzioni culturali che hanno fondato Abruzzo Film Commission, nonché dal Sindaco di L'Aquila e dalla Presidente della Provincia Stefania Pezzopane.”
Quindi un CdA politico, non specializzato, non attivo all'estero e non operativo.
La mia proposta, invece, proponeva un CdA di esperti: registi, produttori, direttori di riviste del settore tutti abruzzesi, molti dei quali operanti all'estero, in particolar modo a New York ed Hollywood. Questo affinché si possa aiutare concretamente a portare produzioni nazionali ed internazionali in Abruzzo.
Per quanto riguarda la fantomatica presenza dell'AFC alle fiere del cinema indicate dalla lettera, posso confermare che, personalmente, non ho mai visto AFC alle fiere alle quali ho partecipato come direttore della rivista di settore “VideoAge”.
Il direttore di “Cinema & Video”, Paolo di Maira, afferma di non aver "ingaggiato alcun esperto piemontese. A seguito delle mie conversazioni con Renata De Giorgis, verificato lo stato di abbandono in cui era stata lasciata la Film Commission abruzzese, ne parlai con Giorgio Fossati, creatore e direttore della Film Commission Torino Piemonte e del primo Cineporto italiano, per avere un suo parere sulle strategie adeguate perché anche l'Abruzzo abbia una Film Commission degna della terra che rappresenta. Per quanto concerne la presenza dell'AFC alle manifestazioni a cui io partecipo, è difficile accorgersene."
Inoltre, il direttore del Desk Media (il programma audiovisivo della Eu in Italia) deve ancora verificare se una film commission abruzzese sia attiva in seno all'Eu.
Per quanto riguarda l'attività dell'AFC, Giorgio Serafini, regista di uno dei film citato da De Giorgis nell'elenco di produzioni filmate in Abruzzo, afferma che “il merito iniziale della spedizione in Abruzzo [é] dello scenografo.”
Della necessità di una film commission in Abruzzo ne aveva parlato anche l'assessore regionale del turismo, Mauro Di Dalmazio, durante un'intervista a New York con “AmericaOggi”, pubblicata il 28 ottobre 2009, nella quale si lamentava della mancanza di una vera film commission.
Infine, nel corso delle mie ricerche per l'articolo ora contestato, un membro del CdA dell'AFC aveva dato la colpa della sua inattività al fatto che questa riceveva solamente 70.000 euro l'anno dalla Regione (contro i 3 milioni del Piemonte). Quella era stata la prima risposta ottenuta da qualcuno dell'AFC, dopo numerose precedenti richieste di interviste agli amministratori, tutte ignorate.