SU DENUNCIA LAV- TITOLARE ALLEVAMENTO CONDANNATO A 2 ANNI DI RECLUSIONE PER MALTRATTAMENTO, ZOOERASTIA, MINACCE -
SOSPESO, INOLTRE, PER TRE ANNI DALL’ATTIVITÀ COMMERCIALE
ANIMALI SALVI E CONFISCATI.
Dal Comunicato stampa LAV
(Bolzano) - Si è concluso il 5.2.2010 il processo a carico di C.G., titolare della pensione allevamento “Dei Grandi Boschi” di San Genesio (Bolzano), con una condanna in primo grado a due anni di reclusione per maltrattamento di animali, anche per l’impiego attivo di alcuni quattrozampe nella pornografia.
“Si tratta di una sentenza molto importante e innovativa che riconosce anche, a ragione, come l’impiego di animali nella pornografia li costringa a comportamenti insopportabili per le loro caratteristiche etologiche, configurando un reato ai sensi dell’articolo 544-ter del codice penale, ovvero maltrattamento di animali – dichiara Ilaria Innocenti, responsabile nazionale LAV settore Cani e gatti – siamo soddisfatti anche per l’entità della pena accessoria inflitta all’allevatore, ovvero la massima prevista dall’articolo 544-sexies del Codice penale: per tre anni non potrà esercitare attività di trasporto, commercio o allevamento di animali”.
“Un ottimo risultato – commenta l’avvocato Mauro De Pascalis, che ha seguito la LAV nel procedimento – ottenuto grazie a un ottimo lavoro di squadra con l’associazione, e grazie al lavoro molto accorto e preciso delle forze di Polizia, in particolare dei Carabinieri di San Genesio, e del Procuratore della Repubblica Rispoli, che hanno trattato questo caso con molto scrupolo e attenzione, mostrando di aver compreso pienamente lo spirito del legislatore in materia di reati contro gli animali”.
"Il fenomeno della zooerastia è tanto diffuso quanto sconosciuto – aggiunge Ciro Troiano, responsabile Osservatorio Zoomafia LAV – per la prima volta un Tribunale ha analizzato lo sfruttamento sessuale degli animali, aprendo uno squarcio su un traffico squallido e oscuro. Esiste un preoccupante mercato di materiali fotografici e video molto diffuso, finora scarsamente contrastato: è ora che si avvii una seria indagine nazionale sul fenomeno".
L’allevatore è stato condannato anche a risarcire alla LAV 39.000 euro per le ingenti spese di mantenimento, custodia, cure e riabilitazione dei cani di cui l’associazione aveva ottenuto l’affidamento. I fatti risalgono al febbraio 2008.
La Procura della Repubblica di Bolzano predispose il sequestro dei cani presenti nella pensione per cani già messa sotto sequestro a dicembre 2007 per maltrattamento e abbandono di animali. Il sequestro della struttura, che svolgeva anche attività di allevamento di Labrador e Rotweiler era stato predisposto dopo la denuncia dei Servizi veterinari provinciali per il reato di maltrattamento e abbandono di animali, avvenuta in seguito ad un sopralluogo sollecitato dalla sede bolzanina della LAV che aveva raccolto più lamentele relative al trattamento riservato a cani denutriti e tenuti in condizioni vergognose.
Nella stessa inchiesta un cittadino romeno ha patteggiato mesi fa una pena di quattro mesi di reclusione per importazione clandestina di cani dall’Est in Italia.
Maria FalvoResp.le Ufficio Stampa LAVVia Piave 7 - 00187 Romatel. 06 4461325 - 339 1742586 - fax 06 4461326ufficiostampa@lav.itwww.lav.it
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