Montesilvano cocorso fotografico per gli studenti

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L'Albero della cuccagna

mercoledì 17 febbraio 2010

Il mistero del quadro della Madonna Nera di Villa Carmine


di Angela Curatolo
Da mesi la Chiesa di Villa Carmine è chiusa al pubblico. Le colonne all'ingresso abbattute e le impalcature vuote creano un'atmosfera simile a quella di Rennes Le Chàteau e accrescono la curiosità sul dipinto della Madonna Nera col bambino, custodito da secoli nella Chiesa. Le ignote origini e l'immagine stessa velano di mistero il dipinto perché il culto della Madonna Nera affonda le sue radici in diverse culture, alcune molto antiche e da sempre la sua valenza simbolica è discussa. Gli antropologi la ricollegano al culto di Iside, la letteratura esoterica ai templari, al Priorato di Sion, al culto di Maria l'egiziana e alla cintura di Orione che nel dipinto in questione potrebbe essere simboleggiata dal sole sulla spalla. Rappresentazioni iconografiche della Madonna Nera sono presenti in vari culti, in varie parti del mondo. Tra le più simili a quella di Montesilvano troviamo la Madonna Nera di Częstochowa in Polonia e la Bruna del Carmine Maggiore di Napoli. La più famosa è la statua custodita nel santuario di Loreto Marche tra le mura originali della casa di Maria, la cui leggenda narra che furono trasportate dagli angeli fin dalla Palestina e lasciate laddove oggi sorge il santuario. Della Madonna Nera di Villa Carmine, però, abbiamo solo un indizio, una scritta scolpita su una colonna: Sancta Maria apparuit hic 1468. Alcuni collegano la data a un evento miracoloso durante il quale fu guarito una bambino in fin di vita. Altri ipotizzano si riferisca all'anno in cui il quadro venne portato dalla Palestina dai frati carmelitani. Ma non tutti sono convinti che il dipinto sia così antico. Don Cesare parroco della Chiesa sostiene: "il quadro in realtà non sembrerebbe proprio del 1468 e potrebbe non essere tanto antico. Tale data è probabilmente riferita a una lapide, in ogni caso verrà demandato ad un esperto il compito di valutarne l'origine insieme ad alcuni affreschi che sono stati scoperti durante i lavori. "
Gabriella Valeriani, che coadiuva il sacerdote nei lavori, afferma che il quadro è presente nella chiesa sicuramente dal 1711, come un documento testimonia. Per ora un mistero è risolto, il dipinto è ben custodito nella sacrestia della chiesa come Don Cesare rassicura. I lavori improvvisi
hanno dato luogo a polemiche e riesumato antiche storie e leggende, ma Don Cesare spiega la necessità dovuta al restauro del tetto e presto ricominceranno. L'atmosfera di mistero è alimentata dalla convinzione di alcuni che il sottosuolo di Villa Carmine possa celare misteri come un Tempio pagano, pavimenti antichi e addirittura il tesoro della Madonna. Tesi che potrebbero avere uno fondamento di verità dato che la chiesa è del 1115. "Sono sicura, quando la Chiesa verrà riaperta al pubblico sarà una grande sorpresa" conclude la Villani e questo è un mistero che ben presto verrà svelato.

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