ABBIAMO DATO LA NOSTRA ADESIONE.Roberto anzellottiCoord. Circolo UAARPescara
Due anni e mezzo dopo una bocciatura, nel febbraio 2008 il consigliocomunale di Pescara approvava il registro delle unioni civili. Alladelibera d’indirizzo doveva seguire un regolamento attuativo, maiapprovato. Con il registro, la Città avrebbe riconosciuto dignità atutte le coppie conviventi, anche a quelle omosessuali.
La Città di Pescara farà un passo indietro? Sembra di sì. Un mese fa,il consigliere comunale e regionale Lorenzo Sospiri annunciaval’intenzione di sopprimere il mai attuato registro e la commissioneconsigliare Affari generali ha subito posto mano alla questione perportarla con sorprendente celerità nel prossimo consiglio comunale.
Tanta solerzia è sorprendente: si potrebbe pensare che la questionesia vitale per la Città di Pescara.
Ci chiediamo cosa spaventi una parte del consiglio comunale: se è vero- come ha dichiarato il presidente della commissione Affari generali Marco Mambella - che il registro è inutile perché, dall’approvazionedue anni or sono dell’atto di indirizzo, è stato effettivamenteistituito, la sua abrogazione si riferisce solo ed esclusivamente a un simbolo (che per noi è di civiltà).
Perché tanta furia iconoclasta? L’idea della famiglia tradizionale,quella fondata sul matrimonio tra uomo e donna e sulla procreazionenon può essere stata demolita, a Pescara, da qualcosa che ha oggi unvalore puramente simbolico.
Ci si potrebbe accorgere, guardando bene, che le difficoltà diun’istituzione in passato solida come la famiglia derivano, anche aPescara, da ben altro. Si potrebbe poi pensare che le coppie di fatto sono forme di amore e di solidarietà diverse ma non minori seconfrontate con famiglia tradizione, forse perché si sono rafforzateal di fuori di qualsiasi vincolo contrattuale.
Per tali osservazioni occorre però dismettere desueti pregiudizi e alconsigliere Lorenzo Sospiri, nipote di Nino – dirigente che sostenneun giovane segretario nazionale di un partito, Gianfranco Fini,impegnato nel modernizzare la propria parte politica – suggeriamo dinotare che l’attuale presidente della Camera ha negli ultimi annitrattato la questione del riconoscimento delle coppie di fatto: è dal2006 che segnala la necessità di un aggiornamente sul tema.
Si direbbe che, mentre Fini si adopera a rompere nella destra italianai consolidati tabù sulle questioni dei diritti civili, un davvero pocoattento Lorenzo Sospiri si attarda in battaglie di retroguardia cheporterebbero Pescara lontana da Amsterdam come da Copenhagen, daParigi come da Madrid, da Stoccolma come da Bruxelles o da Lisbona. Maanche da Kathmandu, la capitale del Nepal che, proprio nei giorniscorsi, ha legalizzato i matrimoni delle persone dello stesso sessoproponendosi anche come romantica meta per le persone omosessualidesiderose di un viaggio di nozze unico e irripetibile.
Le persone omosessuali – il vero e dichiarato obiettivodell’antistorica abrogazione del registro delle unioni civili aPescara – anche sull’Himalaya vengono riconosciute degne di diritti edi far parte del consesso civile ed economico. Mentre a Pescaraqualche uomo delle nevi si affanna a cancellare le tracce di un purincompleto passo di civiltà.
Consigliamo alla Città di fare il contrario, di rendere operativo ilregistro delle unioni civili sapendo che, forse, le personeomosessuali non correranno ad iscriversi (mentre, ne siamo sicuri, lofaranno molte coppie eterosessuali) perché la lotta contro ipregiudizi è lunga e non basta l’utilizzo macchiettistico televisivodell’omosessualità a rompere secolari pregiudizi. Sarà però un segnodi civiltà: forse Sospiri potrà chiamare Fini e dirgli di averconcretamente fatto qualcosa per portare la destra italiana una voltaper tutte e insieme a quella della Germania, della Spagna o dellaFrancia, in Europa.
Siamo tanto fiduciosi sul buonsenso del giovane Sospiri, che questalettera aperta la inviamo per conoscenza anche all’onorevole Fini; ilpresidente potrà così sorridere quando il prefisso 085 apparirà suldisplay del suo telefono.
Jonathan - Diritti in movimentoAssociazione glbtVia Palermo, 41 - 65122 Pescara347 6163260 - info@alinvolo.orgwww.alinvolo.org
Due anni e mezzo dopo una bocciatura, nel febbraio 2008 il consigliocomunale di Pescara approvava il registro delle unioni civili. Alladelibera d’indirizzo doveva seguire un regolamento attuativo, maiapprovato. Con il registro, la Città avrebbe riconosciuto dignità atutte le coppie conviventi, anche a quelle omosessuali.
La Città di Pescara farà un passo indietro? Sembra di sì. Un mese fa,il consigliere comunale e regionale Lorenzo Sospiri annunciaval’intenzione di sopprimere il mai attuato registro e la commissioneconsigliare Affari generali ha subito posto mano alla questione perportarla con sorprendente celerità nel prossimo consiglio comunale.
Tanta solerzia è sorprendente: si potrebbe pensare che la questionesia vitale per la Città di Pescara.
Ci chiediamo cosa spaventi una parte del consiglio comunale: se è vero- come ha dichiarato il presidente della commissione Affari generali Marco Mambella - che il registro è inutile perché, dall’approvazionedue anni or sono dell’atto di indirizzo, è stato effettivamenteistituito, la sua abrogazione si riferisce solo ed esclusivamente a un simbolo (che per noi è di civiltà).
Perché tanta furia iconoclasta? L’idea della famiglia tradizionale,quella fondata sul matrimonio tra uomo e donna e sulla procreazionenon può essere stata demolita, a Pescara, da qualcosa che ha oggi unvalore puramente simbolico.
Ci si potrebbe accorgere, guardando bene, che le difficoltà diun’istituzione in passato solida come la famiglia derivano, anche aPescara, da ben altro. Si potrebbe poi pensare che le coppie di fatto sono forme di amore e di solidarietà diverse ma non minori seconfrontate con famiglia tradizione, forse perché si sono rafforzateal di fuori di qualsiasi vincolo contrattuale.
Per tali osservazioni occorre però dismettere desueti pregiudizi e alconsigliere Lorenzo Sospiri, nipote di Nino – dirigente che sostenneun giovane segretario nazionale di un partito, Gianfranco Fini,impegnato nel modernizzare la propria parte politica – suggeriamo dinotare che l’attuale presidente della Camera ha negli ultimi annitrattato la questione del riconoscimento delle coppie di fatto: è dal2006 che segnala la necessità di un aggiornamente sul tema.
Si direbbe che, mentre Fini si adopera a rompere nella destra italianai consolidati tabù sulle questioni dei diritti civili, un davvero pocoattento Lorenzo Sospiri si attarda in battaglie di retroguardia cheporterebbero Pescara lontana da Amsterdam come da Copenhagen, daParigi come da Madrid, da Stoccolma come da Bruxelles o da Lisbona. Maanche da Kathmandu, la capitale del Nepal che, proprio nei giorniscorsi, ha legalizzato i matrimoni delle persone dello stesso sessoproponendosi anche come romantica meta per le persone omosessualidesiderose di un viaggio di nozze unico e irripetibile.
Le persone omosessuali – il vero e dichiarato obiettivodell’antistorica abrogazione del registro delle unioni civili aPescara – anche sull’Himalaya vengono riconosciute degne di diritti edi far parte del consesso civile ed economico. Mentre a Pescaraqualche uomo delle nevi si affanna a cancellare le tracce di un purincompleto passo di civiltà.
Consigliamo alla Città di fare il contrario, di rendere operativo ilregistro delle unioni civili sapendo che, forse, le personeomosessuali non correranno ad iscriversi (mentre, ne siamo sicuri, lofaranno molte coppie eterosessuali) perché la lotta contro ipregiudizi è lunga e non basta l’utilizzo macchiettistico televisivodell’omosessualità a rompere secolari pregiudizi. Sarà però un segnodi civiltà: forse Sospiri potrà chiamare Fini e dirgli di averconcretamente fatto qualcosa per portare la destra italiana una voltaper tutte e insieme a quella della Germania, della Spagna o dellaFrancia, in Europa.
Siamo tanto fiduciosi sul buonsenso del giovane Sospiri, che questalettera aperta la inviamo per conoscenza anche all’onorevole Fini; ilpresidente potrà così sorridere quando il prefisso 085 apparirà suldisplay del suo telefono.
Jonathan - Diritti in movimentoAssociazione glbtVia Palermo, 41 - 65122 Pescara347 6163260 - info@alinvolo.orgwww.alinvolo.org
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