Abbiate il coraggio di dire no e lasciare il prodotto sul banco se il prezzo non è onesto!
Ovunque vada da un po’ di tempo a questa parte sento solo lamentele riguardanti il carovita, il disagio o disastro causato dall’euro e il vittimismo della gente. Nutro seri dubbi che i nostri politici, chiunque essi siano, possano risolvere il problema. E noi, singoli cittadini se facessimo la nostra piccola parte forse potremmo far sentire realmente il nostro disagio. Solo che nessuno è più disposto al sacrificio e alla rinuncia, che, se fatti da tutti, sarebbero solo temporanei e sicuramente avrebbero qualche effetto. Gli anziani si lamentano che la loro pensione non basta, però nessuno di questi vuole rimboccarsi le maniche e farsi il suo orticello. In alcune città del nord molti anziani hanno ottenuto dal Comune, per un affitto modestissimo, i terreni comunali incolti per coltivarli; altri hanno utilizzato il pezzetto di terra condominiale e producono per i condomini alternandosi e aiutandosi nel lavoro.Le signore vanno a fare la spesa rassegnate e sospiranti, però non rinunciano a nulla. Guardate i carrelli della spesa, sono pieni di prodotti alimentari inutili (bibite varie, yogurt, surgelati, piatti pronti) e costosi. Tutti i prodotti in vendita hanno vari prezzi però pare che anche i più costosi vengano acquistati. Da chi? Da quelle stesse persone che poi “piangono”. Per non parlare delle mamme che non sanno più fare un ciambellone per i loro figli! Ormai la loro merenda scolastica si compone di merendine, patatine, pizzette: una piccola tassa quotidiana. Io ho tre figlie e una o due volte alla settimana ci facciamo i nostri dolcetti in casa: loro sono felici perché possono pasticciare, io lo sono perché so quello che mangiano e risparmio tanto. Certo, obietterete che non lavoro fuori casa, è vero, ma quello che ho detto è un semplice modo di stare con i vostri figli, e quando sono piccoli, tutti (maschi e femmine) amano cimentarsi in cucina. A questo punto chiederete: Cosa fare in concreto? Semplice: non compriamo il pane (cibo del popolo) oltre un certo prezzo. E non venitemi a dire che si tratta di utopia. Ricominciamo a produrre in casa quello che possiamo, (biscotti, pasta e perché no, anche il pane senza far ricorso alla macchina, peraltro costosa) comprando solo le materie prime. Mangiamo solo la verdura e la frutta di stagione come spesso ci suggeriscono in Tv oppure fissiamo un prezzo al Kg oltre il quale non comprare. Solo in questo modo riusciremo a far abbassare i prezzi. Non illudiamoci di risolvere con l’aumento degli stipendi (per chi lo percepisce), perché ad esso seguirebbe l’aumento dei prezzi. Abbiate il coraggio di dire no e lasciare il prodotto sul banco se il prezzo non è onesto! E quando c’è il famoso sciopero della spesa, sempre poco pubblicizzato per paura che la gente aderisca, non rispondete con la solita frase scontata: <> Le cose non si ottengono senza sacrificio, ce l’hanno insegnato i nostri nonni ma noi italiani siamo solo CHIACCHIERONI. Ricordate i nostri cugini d’Oltralpe (francesi, per chi non lo sapesse) camionisti quante volte hanno scioperato nel freddo e nel disagio pur di ottenere qualcosa? Mi pare che qualche risultato l’abbiano raggiunto!Roma non fu fatta in un giorno! Se vogliamo uscire da questa situazione bisogna impegnarsi e lottare nel nostro piccolo ed evitare di piegarci alle leggi di un commercio impietoso.
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