Montesilvano cocorso fotografico per gli studenti

Montesilvano cocorso fotografico per gli studenti
L'Albero della cuccagna

venerdì 31 ottobre 2008

Smettiamola di lamentarci! di Anna Antonili

Abbiate il coraggio di dire no e lasciare il prodotto sul banco se il prezzo non è onesto!
Ovunque vada da un po’ di tempo a questa parte sento solo lamentele riguardanti il carovita, il disagio o disastro causato dall’euro e il vittimismo della gente. Nutro seri dubbi che i nostri politici, chiunque essi siano, possano risolvere il problema. E noi, singoli cittadini se facessimo la nostra piccola parte forse potremmo far sentire realmente il nostro disagio. Solo che nessuno è più disposto al sacrificio e alla rinuncia, che, se fatti da tutti, sarebbero solo temporanei e sicuramente avrebbero qualche effetto. Gli anziani si lamentano che la loro pensione non basta, però nessuno di questi vuole rimboccarsi le maniche e farsi il suo orticello. In alcune città del nord molti anziani hanno ottenuto dal Comune, per un affitto modestissimo, i terreni comunali incolti per coltivarli; altri hanno utilizzato il pezzetto di terra condominiale e producono per i condomini alternandosi e aiutandosi nel lavoro.Le signore vanno a fare la spesa rassegnate e sospiranti, però non rinunciano a nulla. Guardate i carrelli della spesa, sono pieni di prodotti alimentari inutili (bibite varie, yogurt, surgelati, piatti pronti) e costosi. Tutti i prodotti in vendita hanno vari prezzi però pare che anche i più costosi vengano acquistati. Da chi? Da quelle stesse persone che poi “piangono”. Per non parlare delle mamme che non sanno più fare un ciambellone per i loro figli! Ormai la loro merenda scolastica si compone di merendine, patatine, pizzette: una piccola tassa quotidiana. Io ho tre figlie e una o due volte alla settimana ci facciamo i nostri dolcetti in casa: loro sono felici perché possono pasticciare, io lo sono perché so quello che mangiano e risparmio tanto. Certo, obietterete che non lavoro fuori casa, è vero, ma quello che ho detto è un semplice modo di stare con i vostri figli, e quando sono piccoli, tutti (maschi e femmine) amano cimentarsi in cucina. A questo punto chiederete: Cosa fare in concreto? Semplice: non compriamo il pane (cibo del popolo) oltre un certo prezzo. E non venitemi a dire che si tratta di utopia. Ricominciamo a produrre in casa quello che possiamo, (biscotti, pasta e perché no, anche il pane senza far ricorso alla macchina, peraltro costosa) comprando solo le materie prime. Mangiamo solo la verdura e la frutta di stagione come spesso ci suggeriscono in Tv oppure fissiamo un prezzo al Kg oltre il quale non comprare. Solo in questo modo riusciremo a far abbassare i prezzi. Non illudiamoci di risolvere con l’aumento degli stipendi (per chi lo percepisce), perché ad esso seguirebbe l’aumento dei prezzi. Abbiate il coraggio di dire no e lasciare il prodotto sul banco se il prezzo non è onesto! E quando c’è il famoso sciopero della spesa, sempre poco pubblicizzato per paura che la gente aderisca, non rispondete con la solita frase scontata: <> Le cose non si ottengono senza sacrificio, ce l’hanno insegnato i nostri nonni ma noi italiani siamo solo CHIACCHIERONI. Ricordate i nostri cugini d’Oltralpe (francesi, per chi non lo sapesse) camionisti quante volte hanno scioperato nel freddo e nel disagio pur di ottenere qualcosa? Mi pare che qualche risultato l’abbiano raggiunto!Roma non fu fatta in un giorno! Se vogliamo uscire da questa situazione bisogna impegnarsi e lottare nel nostro piccolo ed evitare di piegarci alle leggi di un commercio impietoso.

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